Microspie aventi le fattezze di insetti veri e propri, smartphone rintracciabili attraverso i propri sensori di movimento, backdoors contro le connessioni crittografate. Sono questi a nostro parere i sistemi di spionaggio più interessanti che ci si attende di vedere all’opera negli anni a venire. Ovviamente la ricerca in questo campo muove anche in direzione contraria. Sono sotto sviluppo di sistemi tecnologici di controsorveglianza miranti alla difesa e alla salvaguardia della privacy. Proviamo dunque a tracciare un quadro generale dei possibili ambiti di applicazione di tali dispositivi, ad appannaggio delle agenzie di intelligence del prossimo futuro.
Mini-droni a forma di animaletti volanti
Le microtelecamere spia sono largamente utilizzate nello spionaggio, in quanto facilmente occultabili e manovrabili dalla distanza con l’ausilio della rete e della tecnologia wireless. Ad ogni modo c’è già chi sta pensando di adottare minuscoli droni dotati di telecamere, come il colibrì creato dall’AeroVironment, un’azienda statunitense specializzata in sistemi aerei senza equipaggio, oppure gli stessi robot a forma di serpente concepiti dalla NASA, capaci di strisciare agevolmente in spazi angusti e difficilmente raggiungibili. Ma non è tutto. Ingegneri britannici e asiatici sono in procinto di rendere operativi cyborg coleotteri e altre specie di insetti, i cui impieghi potrebbero tornare utili tanto nello spionaggio quanto nella salvaguardia da disastri naturali o azioni belliche.
Nuovi sistemi di intercettazione di telefonia mobile
Quello della sorveglianza a distanza di smartphone, tablet e altri dispositivi di comunicazione mobile sarà un servizio sempre più richiesto dalle agenzie di intelligence del futuro. Tuttavia esistono già dei software spia, installabili sugli smartphone di nuova generazione, che permettono il controllo pressoché totale del telefono. Un’altra prerogativa dei sistemi di spionaggio mobile potrebbe essere quella relativa ai giroscopi e all’accelerometo degli stessi dispositivi. Essi sono in grado di tracciare la posizione di un cellulare, bypassando di fatto qualsiasi richiesta di accesso con password.
Crittografia mobile e backdoors
Come gli utenti di WhatsApp sapranno, dallo scorso anno le comunicazioni del famoso programma di messaggistica istantanea sono accompagnate da un avviso di protezione crittografata. Eppure, dopo il lancio dell’app, è saltata alla ribalta la notizia dell’esistenza di una backdoor che consentiva a Facebook, proprietario di WhatsApp, di eludere il sistema di crittografia di quest’ultimo. Non è affatto improbabile, perciò, che alcuni hacker o agenzie di spionaggio possano utilizzare sistemi simili, o ancora più sofisticati, per bypassare la crittografia dei dispositivi mobili.
Sistemi di controsorveglianza e di difesa
In ultima analisi, bisogna considerare il fatto che il lancio sul mercato di nuovi dispositivi di sorveglianza produce in tutta risposta lo sviluppo di nuovi sistemi di difesa. Prendiamo il caso, ad esempio, dei cellulari criptati, che permettono di salvaguardare l’utente da qualsiasi azione di spionaggio mobile illegale. Oltre ad alcuni disturbatori di frequenza capaci di mandare in tilt qualunque ‘insetto’ intento a sorvolare le mosse della fazione bellica avversaria. D’altronde ammettiamolo: per ogni male in agguato c’è sempre un rimedio efficace da prendere in considerazione!